Bisogna sapere che un pozzo, per quanto bene sia stato realizzato, non è un’opera eterna.

Ogni pozzo è nella realtà caratterizzato da un periodo di piena funzionalità, un periodo di declino delle prestazioni ed una fase di inefficienza che porta alla disattivazione del pozzo e ne comporta la sua chiusura mediante cementazione.

La durata del periodo di piena funzionalità dipende dalle caratteristiche tecniche intrinseche dell’opera, dalla qualità dei materiali impiegati, dalle modalità di utilizzo (che devono essere oculate e caute) nonchè dalla maestria avuta nella realizzazione del pozzo stesso.

Il periodo di funzionalità può essere però prolungato mediante interventi quali la pulizia dei tratti filtranti e la manutenzione della pompa.


GRAFICO 1

 Curva ideale di efficenza di un pozzo

Curva ideale di efficenza di un pozzo

GRAFICO 2

Curva ideale di efficenza di un pozzo con interventi di manutenzione programmata.

Curva ideale di efficenza di un pozzo con interventi di manutenzione programmata


In seguito alla realizzazione del pozzo (t=0) il sistema impiega un periodo di tempo più o meno breve (t=1) per raggiungere la piena funzionalità ed arrivare alla sua massima efficienza.

Questo tempo può essere dovuto alla necessaria pulizia dei vuoti interstiziali dell’acquifero in prossimità dei filtri.

Una volta raggiunta la massima efficienza produttiva (t=1; Q1max) l’impianto soddisfa abbondantemente le esigenze di fabbisogno idrico.

Da questo momento il pozzo subisce un "inesorabile" deterioramento delle proprie funzionalità a causa di diverse condizioni (motivi idrogeologici, sfruttamento eccessivo di falda, litologie sabbiose, ecc…) che portano l’opera nella condizione di efficienza (t=2; Q2min) minima a garantire il fabbisogno idrico; al di sotto di tale portata risulterebbe necessario realizzare un'altra opera di emungimento.

Da questo momento (punto 2 dei grafici) il proprietario del pozzo (o la ditta proprietaria) dovrà decidere se:

  1. mantenere le condizioni prestazionali del pozzo fino al raggiungimento della sua naturale disattivazione (Grafico 1) a causa della rottura dei rivestimenti compensando la perdita di portata con la costruzione di un secondo pozzo si sostegno produttivo al vecchio pozzo (con elevati esborsi economici);
  2. intervenire con semplici metodologie di manutenzione, anche programmata (con modesti esborsi economici), al fine di estendere notevolmente la vita produttiva dell’opera, mantenendone elevati standard produttivi (Grafico 2).

Si tenga presente che il declino delle prestazioni di un pozzo nel tempo è inevitabile ed è per la maggior parte dei casi indipendente dalla evoluzione della falda acquifera sotterranea.

Anche nelle condizioni di una falda stabile e abbondante e pur avendo un’opera realizzate a regola d’arte infatti il declino di produttività è causato dal deterioramento dei materiali del rivestimento e dell’impianto di estrazione, nonché dalla progressiva naturale ostruzione dei tratti filtranti.

Ciò nonostante la vita del pozzo, sebbene notevolmente ridotto nella capacità di emungimento, continua sino al momento critico in cui si verifica una perdita di funzionalità a causa della rottura della tubazione o della sua completa ostruzione.

A questo punto si dovrà provvedere alla cementazione del pozzo ed alla sua sostituzione mediante la perforazione di un nuovo pozzo.


Effetti della corrosione delle acque nel tempo

 Effetti della corrosione delle acque nel tempo

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