Prima di procedere alla richiesta di un preventivo per la realizzazione di un pozzo è necessario capire le finalità dell’opera che si andrà a costruire e le esigenze idriche da soddisfare per individuare di conseguenza gli elementi costruttivi necessari alla realizzazione di un pozzo a regola d'arte.

Un pozzo artesiano per irrigare il giardino o l’orto di una casa infatti sarà dimensionato in modo differente rispetto ad un pozzo per fini irrigui, industriali o per l’alimentazione di un sistema antincendio.

Sarà quindi necessaria una valutazione delle caratteristiche geologiche ed idrogeologiche intrinseche dell'area dove si vuole costruire il pozzo per decidere, a priori, le profondità massime esplorabili e ridurre notevolmente i costi di realizzazione avendo la garanzia di una progettazione adeguata al contesto idrogeologico.

In questa fase è conveniente consultare geologi esperti specializzati nella ricerca idrica sotterranea di cui noi consigliamo lo studio GEOTECH del dott. geol. Andrea Fornaciari.

Elementi di un pozzo trivellato


pozzo trivellato

Cameretta di protezione pozzo

E' l'opera che permette la protezione della testata del pozzo da accidentali danneggiamenti ed evita l'infiltrazione delle acque meteoriche all'interno della colonna.
Deve avere una tenuta stagna e prevedere un sistema di allontanamento delle acque, deve inoltre essere realizzata in modo da permettere interventi sulla verticale del pozzo, quali ad esempio l'estrazione della pompa.

Tubazione di mandata

E' l'attrezzatura da dimensionare in base alla portata prevista di estrazione del pozzo.
Può essere avvitata o flangiata e può essere di ferro, acciaio INOX, PVC o PEAD.

Manto a ghiaietto calibrato

Consiste in un manta di ghiaietto calibrato inserito all'esterno della colonna in corrispondenza dei tratti filtranti per aumentarne la permeabilità. Ha la funzione di ridurre e trattenere le particelle, specie le sabbiose, che vengono richiamate verso l'interno del pozzo dall'azione di pompaggio.

Pompa elettrosommersa

E' il sistema che permette l'emungimento del pozzo e consiste di una pompa elettrica ad eliche che viene calata all'interno della colonna del pozzo e permette di sollevare l'acqua sino sopra il piano campagna. La scelta della pompa va fatta in base alla portata ed alla pressione che si intende avere a piano campagna.
Il corretto dimensionamento della pompa deve tener conto dei volumi massimi estraibili, che sono una caratteristica intrinseca della falda.

Filtro

E' la porzione della colonna di rivestimento del pozzo realizzata con fenestrature che permettono l'ingresso dell'acqua all'interno del pozzo. Esistono diversi tipi di filtri, da scegliere in base alla litologia dell'acquifero che si intende captare.

Tubo di rivestimento

La realizzazione del pozzo prevede che all'interno del foro di perforazione sia inserita una colonna di tubi sovrapposti avvitati tra loro. Il materiale del tubo di rivestimento può essere in PVC, in Ferro (catramato o zincato) o in acciaio INOX. Le tubazioni in PVC già predisposte di maschio e femmina vengono normalmente avvitate tra loro l'una sull'altra, mentre quelle in ferro e in acciaio INOX vengono unite tramite manicotti speciali a filetto trapezoidale.

Si sconsiglia l'uso della saldatura dei tubi in opera in quanto tale operazione rende la tubazione più debole e facilmente deteriorabile quando infissa nel terreno. Il tubaggio definitivo prevede tratti ciechi in corrispondenza dei terreni insaturi o di quelli che si vuole escludere dalla captazione e porzioni di tubazione filtrante in corrispondenza dell'acquifero che si intende captare.

La lunghezza dei tratti filtranti deve essere valutata in base allo spessore degli acquiferi che si intende captare e in base alla portata idrica che si intende ottenere.

Diametro di perforazione

E' la grandezza del foro che viene fatto nel terreno, si esprime in millimetri ed è legato alla dimensioni della punta che viene utilizzata nelle operazioni di perforazione.

E' possibile raggiungere diametri fino a 1200 mm.

Elementi di un pozzo a camicia


pozzo a camicia

La costruzione dei pozzi "a camicia", in pianura padana, risale nel tempo già dalle antiche popolazioni neolitiche e tramandato a quelle successive quando essi venivano costruiti "a mano", nei sedimenti argilloso-limosi. Attualmente l'esecuzione di questi pozzi sfrutta la tecnologia oleodinamica e le camicie, non più in sasso o mattone ma in calcestruzzo, vengono calate, in fase di approfondimento terebrativo con la stessa "macchina" utilizzata per la perforazione.

La loro peculiarità deriva dal fatto che il pozzo a camicia è un opera di grande volume interno adatta a sfruttare falde acquifere di bassa o bassissima portata che, con altre tecnologie, non potrebbero essere sfruttate. Il pozzo a camicia può essere utilizzato anche per la costruzione di "Well Point' finalizzati all'abbassamento temporaneo o duraturo della falda acquifera.

Tale opera può essere impiegata anche per la riduzione dell'umidità muraria in quanto permette di captare le "falde" effimere stagionali, ad esempio, quelle presenti nei suoli argillosi della media e alta collina emiliano-romagnola.

Il pozzo a camicia è consigliato, rispetto al pozzo trivellato, quando nel sottosuolo è presente una debole falda acquifera come quelle presenti nei terreni limosi-sabbiosi della pianura, nei terrazzi alluvionali ghiaiosi della media e alta collina, nelle frane e nelle coltri colluviali dei versanti montagnosi per i quali è particolarmente importante valutare con un geologo l'adeguatezza del posizionamento del pozzo.

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